Dopo il pluripremiato Di niente e di nessuno e Cuorebomba, Dario Levantino ci riconduce nella dura realtà di Brancaccio con una storia di speranza e redenzione.
Quando una sera d’estate Anna torna a
Palermo incinta di lui, Rosario giura a se stesso che farà di tutto per
prendersi cura di lei e del figlio che porta in grembo. A Brancaccio,
però, non è concesso neppure sognare senza l’approvazione del boss del
quartiere e ben presto i propositi dei due ragazzi si infrangono contro
le condizioni e gli ostacoli posti da Totò Mandalà. Pur costretti a
vivere nello sgabuzzino di una chiesa e incapaci di ottenere una casa
popolare senza piegarsi ai ricatti del boss, i due giovani non si
rassegnano. I continui soprusi dei potenti e le inevitabili
complicazioni che il crescere troppo in fretta porta con sé non
intaccano il legame puro e profondo tra Anna e Rosario e ai due basta
una barca abbandonata in riva al mare e l’affetto del fedele cane
Jonathan per sfuggire alla miseria che assilla le loro giornate. La
situazione precipita quando Anna partorisce una bambina prematura:
annebbiato e sfinito dall’impotenza, Rosario scoprirà dentro di sé una
fiamma inesauribile in grado di cancellare ogni minaccia, alimentata
dall’unica cosa che conta: l’amore.
Con una prosa agile e incalzante, Dario Levantino intreccia al racconto
intimo la riflessione sociale attraverso la sincerità disarmante di un
ragazzo che combatte con tenacia per conquistare il suo posto nel mondo.
La violenza del mio amore è un intenso romanzo sulla forza dei
sentimenti, capaci di superare le ingiustizie della vita e sconfiggere
la paura della morte.
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