Esilarante storia di gatti, per amanti dei gatti (e non solo), questo romanzo dichiaratamente umoristico fa dei piccoli felini amici dell’uomo i protagonisti di pagine divertentissime e piene di verve.
Storia d’amore (e sesso…) fra Giuda,
giovane gattone di campagna, bello, un po’ magico e grosso come una
lince, e Micioara, matura gattina di città, dalle zampe lunghissime e il
manto nero, ammaliante come una pantera. Esasperata dal perenne calore
della micia, che da tempo reclama il suo diritto all’amore, la “padrona”
di Micioara richiede in comodato d’uso un rustico gatto maschio.
Nonostante una sua vita mondana, la donna è la tipica signora sola di
mezz’età con gatto, anzi gatta, e desideri analoghi a quelli della
micia, cui tuttavia sembra aver rinunciato da tempo dopo una serie di
sventure sentimentali.
Le amiche e gli amici che fanno da coro ipotizzano che se la micia
riuscisse a risolvere i suoi problemi amorosi si romperebbe
l’incantesimo malefico che accomuna gatta e umana, che finalmente
potrebbe uscire dalla sua solitudine. Nel corso di una sola, lunga
giornata, esaltante per la micia e per il gattone, meno per la povera
“padrona”, mentre Giuda e Micioara si danno da fare tra tonnellate di
croccantini, vetri rotti e urlacci, la donna deve comunque recarsi al
lavoro, tra telefonate e perentorie suonate di campanello, proteste dei
vicini e schiamazzi. Durante ore per lei massacranti, riaffiorano così i
ricordi di una vita: felicità, tristezze, episodi comici, lutti. Ma
cala finalmente la notte. E chissà che Giuda non abbia rotto
l’incantesimo…
Flavia Borelli avrebbe dovuto fare l’avvocato a Firenze, invece decise di fare l’attrice a Roma. Diventata in seguito regista radiofonica e televisiva ha lavorato lunghi anni in RAI, senza mai smettere di scrivere per proprio conto: sceneggiature, testi teatrali, racconti. Ama la coerenza, la musica, gli autori tedeschi, i film francesi, i ristoranti sul mare e i gatti.
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