Premessa di Pino Corrias
Attraverso
una scrittura torrenziale e nevrotica che mescola privato e pubblico,
dialogo interiore e storia, passato e presente in un’onda di memoires,
si dipana la vicenda esistenziale di Maria Jatosti, “la lunga lettera
della sua vita”, per dirla con Pino Corrias che firma la Premessa, una
vita “fatta di molte stazioni in cui la partenza e l’arrivo coincidono
con il sole di Roma. In mezzo ci sono l’impazienza, la rivolta, la
politica, le nebbie di vita agra milanese, l’amore che ha illuminato
molte cose, altre le ha incenerite”.
Una vicenda che, a partire dalla avvilente realtà contemporanea, si
intreccia ai fatti del secondo Novecento ed è dominata dalla passione,
dai luoghi, dagli incontri, dai sogni, dalle speranze e dall’ostinatezza
della gioventù, e poi dalla malinconia, dallo sdegno civile,
dall’impotenza, dai malanni e dai fantasmi, mai conciliati, della
vecchiaia e della morte.
Una lunga vita, “una lunga lettera che comincia quando la protagonista
era bionda e bella. Era giovane. Era settaria. Era comunista, militante
di partito.” Un romanzo atipico. “Una stratificazione di ricordi. E
prosa concentrica. E divagazioni. Sempre con l’amore e la passione al
centro. L’amore per quell’immane pasticcio che è la vita.”
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