Palermo è un’isterica, ama solo la sua sofferenza, e quando riesce a goderne trasforma il dolore in arte.
Con questi pensieri Manfredi rivede dopo una lunga lontananza la sua
Sicilia. Ha quarantatré anni ben portati, il gusto raffinato
dell’antiquario, lo sguardo inafferrabile ed è tormentato e insieme
nostalgico proprio come la sua città, dove rientra su richiesta
dell’anziano e amato zio Rolando. Giorno dopo giorno, lo zio lo
coinvolge nel racconto dei suoi ricordi, una vita appassionata che si
intreccia alle ricerche della Natività di Caravaggio, rubata dall’oratorio di San Lorenzo nel 1969 e mai più rinvenuta.
Tra un capitolo e l’altro del mistero che si dispiega attorno a uno dei
furti più eclatanti della storia, Manfredi deve affrontare anche i
propri personali fantasmi che ha lasciato accovacciati tra i vicoli
della bellissima e spietata città. Primo fra tutti l’amata Flavia, che
lo abbandonò all’improvviso, inducendolo a prendere la decisione di
lasciare l’isola. Mentre la relazione con lo zio Rolando si fa via via
più profonda e carica di presagi, gli incontri con una bambina di strada
fanno deragliare Manfredi verso un’inesplorata immagine di sé.
La voce di Ruggero Cappuccio si insinua tra le pagine a suggerire pause
e cadenze di una sicilianità antica e preziosa, ci invita a passeggiare
in una Palermo decadente che accoglie le insonnie notturne, il sapore
degli amori finiti e canta la perdita umana, ma anche la vita che si
rinnova e torna a chiamarci.
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sabato 12 marzo 2022
Capolavoro d'amore di Ruggero Cappuccio (Feltrinelli)
“Il furto di questo quadro non è solo la sottrazione di una tela. È un
poema sulla bellezza perduta, un racconto su quello che non siamo in
grado di proteggere.”
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